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16-17.01.2109: a San Juan del Sur

La nostra camera è quella a sinistra in alto
Primo giorno
Complicata colazione alla 'Tostaderia' appena sotto la nostra camera. Complicata perché bisogna scegliere i vari ingredienti e non è chiaro quello che è incluso e quale no. Alla fine riceviamo quasi il doppio di quanto pensavamo … niente male, ci facciamo così un buona e utile riserva fino al tardo pomeriggio per salire alla statua del Cristo sulla collina a nord della baia do SJdS. Dopo la colazione prendiamo i bagagli per traslocare all'hotel Colonial che conosciamo dalla precedente visita.

Dopo aver detto di essere già stati qui in precedenza ci fanno una riduzione tanto interessante (da 58 a 40US$ con colazione e tasse incluse) che dobbiamo quasi accettare per forza.
Il posto è bello perché, malgrado sia in centro, è una vera e propria oasi di tranquillità. Solo il vento che fa 'strisciare' sulla facciata della camera le foglie delle enormi palme nel patio interno crea un po di rumore, ma niente di grave. Ci godiamo la mattina in totale relax per poi partire il pomeriggio per affrontare la dura salita sulla collina dove si trova una statua di Cristo, detta de 'Jesùs de la Divina Misericordia'.  Arrivati in cima veniamo 'castigati' nel dover pagare 3US$ di entrata,mentre i locali ne pagano solo1.Da qui sembra che la grande statua stia sorvegliando la baia e la città di SJdS. La statua è complessivamente alta 26 metri, solo due in meno di
quella del Corcovado a Rio de Janeiro. La costruzione è abbastanza recente essendo stata terminata nel 2009. Più che la statua è spettacolare la vista che si ha da qui sia verso le spiagge del nord, sia verso la costa a sud, verso quindi la Costa Rica, il cui confine è ad una trentina di km. Anche oggi il vento soffia a raffiche, che cui non rimaniamo a lungo sulla terrazza da dove si erge la statua. Giusto i tempo per visitare un piccolo 'centro visite', dove apprendiamo la storia ed i retroscena della costruzione della statua che oggi è anche meta di pellegrinaggi.
Al ritorno ci prendiamo un aperitivo a Social Club e la cena al Republik Cafè con Guacamole e Hummus accompagnati da eccellenti chips di 'tortillas de maìs'.

Secondo giorno
Il mattino, dopo la copiosa colazione tradizionale Nica, con 'uevos revueltos, gallo pinto y pan tostado', tanto per disintossicarci dai tanti pancakes e banane dei giorni scorsi, la passiamo nella camera del nostro nuovo Hotel Colonial per aggiornare e-mail, Blog e fare ricerca di info sulle prossime destinazioni. L'idea è di rimanere alcuni giorni qui a SJdS, ritornare in Costa Rica e seguire poi per Panamà. Non sappiamo però ancora se passare a Panama dalla costa dell'Atlantico o rimanere su quella del Pacifico dove la meteo sembra essere più favorevole. Il primo pomeriggio partiamo in taxi
per la visita della 'Playa Hermosa' la spiaggia meravigliosa ad un quindicina di km più a sud di SJdS. Si tratta di una spiaggia che occupa una baia privata con un ressort per alloggio 'all inclusive'. Joge, il nostro autista ci dice che appartiene ad uno straniero che ha sposato una di qui ed è anche sato per vari anni Alcalde, sindaco, di SJdS. Ci dice anche che era ben voluto .. aggiungendo che è stato uno di quelli che ha ''robado meno'. Chissà gli altri! In ogni caso oltre alla baia con collina compresa, è anche proprietario di altri ressort turistici a nord di SJdS. Noi facciamo una
lunga camminata su questa bella e finissima sabbia bianca, ma facendo attenzione di non esporci troppo al sole perché qui è molto intenso. Passiamo poi il resto del tempo al ressort all'ombra con dei rinfrescati ' jugos de piña' fresca.  Al ritorno avvistiamo su indicazione di Jorge varie scimmie nere (Monos Congos) sui grandi alberi dove passiamo. Rientrati a SJdS passiamo l'ultima serata andando a cena sul lungo mare dove ci facciamo servire, al ristorante El Cubano; per me una sopa de mariscos (zuppa di frutti di mare, e Maggie la 'langosta al vapor', tutto ottimo, abbondante e
al costo totale di meno di 20 CHF. Ben rifocillati facciamo l'ultima visita al centro dell'animata città, ci comperiamo una bottiglia di 'Ron de caña' nicaraguense, e ritorniamo al tranquillo Colonial per l'ultima notte in Nicaragua. Prima però ci accordiamo con Luis, il taxista che domani per un buon prezzo ci porterà fino alla frontiera con la Costa Rica che dista una quarantina di km da qui.a volte sono molto forti e fastidiose, per


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