L'obiettivo di oggi è di spostarci sull'altro lato dell'isola per trovarvi un
alloggio in quella che tutti dicono sia la spiaggia più bella
dell'isola. Facciamo prima la colazione al ristorantino Shack Cafe proprio sulla spiaggia vicino al nostro hotel, l'unico già
aperto in zona a quest'ora. Tanto per cambiare ordino una colazione
tipica dell'isola e mi trovo con un bel pesce fritto accompagnato da
platanos (banane da cuocere) e riso al cocco, ottimo e abbondante. Maggie prova i pancake e miele dell'isola, anche buone e abbondante.
Poi partiamo a piedi in ricognizione per andare dall'altra parte
dell'isola per farci una prima idea. Qui su quest'isola non vie
nessun traffico motorizzato, soli qualche bicicletta o carrettino per
il trasporto di bagagli o materiali pesanti. Noi passiamo davanti
alla zona del molo per poi cercare il sentiero che sale la collina e
arriva sul campo da Baseball dove vediamo ragazze e ragazzi intenti a
preparasi per la partita. Qui il baseball è lo sport più praticato
.. altra eredità anglosassone. Salta un po all'occhio le molte
cassette di birra già pronte per festeggiare! Ci fermiamo ad
assistere i preparativi, ma visto che la partita non accenna ad
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Totem di ciabatte |
iniziare, continuiamo il nostro cammino che abbreviamo ritornando
verso il nostro hotel.
Qui facciamo il check-out e prendiamo i bagagli per una sfacchinata di un paio di km attraverso il bosco fino alla Cocal Beach. Per nostra fortuna il sentiero è in gran parte pavimentato. Solo l'ultima parte di ca 200m si passa sulla sabbia della spiaggia e qui per fortuna riceviamo l'aiuto di un addetto del Carlitos Place/Sunrise Paradise che con una carriola ci porta i bagagli. Il patron Carlito è molto contento di vederci e ci concede a buon prezzo una cabina in prima fila proprio davanti al mare. Anche qui siamo, a parte un cipriota che conosceremo più tardi, gli unici turisti. Ci sistemiamo ben bene nella rustica e colorita cabina in legno, prima di partire a fare un'ispezione della spiaggia. Qui purtroppo vediamo una grande quantità di plastica un po dappertutto mescolata alla grande quantità di legname portato dal mare. Con le ciabatte in plastica trovate in giro hanno addirittura costruito un totem. Trovo una buona idea per mostrare artisticamente questo sconcio. Finiamo poi al ristorante Turned Turtel (Tartaruga girata) dove ci facciamo servire un buon pranzo alle tre del pomeriggio.
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La nostra cabanas al Carlito's |

Dopo il rientro nella cabina ci riposiamo nell'amaca leggendo un libro rinfrescati dal venticello che qui soffia sempre. Calata la notte non ci resta che andare a nanna presto per alzarci presto domani mattina .. il posto si chiama Sunrise Paradise (paradiso dell'alba).. staremo a vedere!
Secondo giorno
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Alba al Sunset Paradise |
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Super bagno caraibico |
Difatti il nome è un programma, l'alba che inizia stamattina verso le sei, è uno spettacolo notevole. La colazione è preparata da Carlito in persona in quanto la moglie è partita ieri per Managua. Non male, ma ci aspettavamo delle porzioni più sostanziose. Poi fatto il bagno nel mare davanti alla nostra 'cabañas'. Difatti il nome è un programma, l'alba che inizia stamattina verso le cinque e trenta, è veramente spettacolare
ed in continuo cambiamento, tanto che continuo a scattare foto a
ripetizione. La colazione è preparata da Carlito in persona, in quanto la moglie è partita ieri per Managua. Non male, ma ci aspettavamo delle porzioni più sostanziose. A colazione Poi fatto il bagno nel mare davanti alla nostra 'cabañas'. L' acqua qui è pulitissima, un po mossa, ma calda e gradevole. Spettacolari sono le tonalità di azzurro del mare fino alla barriera corallina che qui sarà distante solo un centinaio di metri. Vorrei andare a fare snorkeling, ma da solo mi pare un po rischioso. Verso
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Relax al Shack Cafe |
mezzogiorno ci spostiamo, come ieri, al Turned Turtle che tradotto vuol dire tartaruga girata. Questo proviene dal fatto che in passato gli abitanti delle due isole usavano catturare le tartarughe e mantenerle vive, per poi cucinarle a piacimento, mantenendole girate a pancia in su. Ogni tanto venivano bagnate per non lasciarle morire disidratate. Un'usanza molto crudele che però viene assicurato che non viene più praticata. Qualcuno dice che fa però ancora parte del menù locale. Meglio non indagare troppo! Comunque noi ci accontentiamo, come già ieri, dei Tacos di pesce alla Nicaraguense. Poi partiamo per
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Tramonto da favola |
fare un giro di ricognizione sull'altro sentiero che attraversa l'isola per andare al villaggio dove vi è anche il molo. Qui passiamo al ristorante Brigette praticata. Anche se ci dicono che la tartaruga fa ancora parte. Place (o Comedor Brigeth) per domani un menù a base di Aragosta al latte di cocco, una specialità locale che, qui ci dicono, si può avere solo su prenotazione. Come conferma di ordinazione ci chiedono 10US$ di deposito! Sul cammino del ritorno conosciamo e ci intratteniamo con il loquace e simpatico Umberto, il gestore italiano del ristorante Desideri, dove avevamo cenato la prima

sera. Il suo ristorante oggi è chiuso, ma ci invita a passare domani. Prima di lasciare questo lato dell'isola per ritornare al nostro alloggio ci fermiamo a bere una serveza al Shack Cafe, da dove assisteremo ad uno spettacolare tramonto. Poi prima che diventi scuro rientriamo sul sentiero del bosco alla nostra Cabañas sull'altro lato dell'isola. Qui la temperatura a causa della continua brezza è fresca e rinfrescante. L' acqua è pulitissima, un po mossa, ma calda e gradevole.
Terzo giorno


Stamattina facciamo colazione, tanto per cambiare, al vicino ristorante del Turned Turtle. Maggie rimane incantata dal pancake fatto con farina integrale con l'aggiunta di noce di cocco. Io mi accontento di una 'french toast' accompagnanti da frutta fresca. Prima di partire abbiamo l'onore di conoscere l'ancora giovane proprietario della struttura che ci chiede la nostra su quanto consumato. Sfrutto poi il buon collegamento Internet per aggiornare la posta elettronica ed il Blog. In tutta l'isolala corrente elettrica viene interrotta fra le 6 del mattino alle 16 del pomeriggio, ma qui sono autonomi e la corrente c'è sempre. Poi partiamo a piedi per inoltrarci verso nord fino alla Otto Beach fra magnifiche altre spiagge e palme. A metà cammino troviamo una noce di cocco ancora intera e con il coltellino svizzero e un sasso appuntito riesco ad aprirla per berne il contenuto. La fatica ne è valsa la pena! Il ritorno lo facciamo nel bosco, passando dal campo da baseball. Il campo è dedicato a Walter Hunter, lo stesso nome di un collega di lavoro a Zurigo e che poi emigrò in Brasile.
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Operazione cocco riuscita! |


Alle 12.30 arriviamo puntuali al Comedor Brigeth per il pranzo ordinato ieri a base di aragosta alla noce di cocco che riceviamo accompagnata da riso platano fritto e verdura mista. Tutto ottimo e il costo di 10US$ a persona, cerveza Toña inclusa. Intanto che mangiamo arriva anche David, lo zurighese, con il quale avevamo fatto il viaggio in barca assieme. Anche lui è intenzionato a fare il viaggio di ritorno in Panga domani mattina.
Soddisfatti dall'ottimo pranzo facciamo ancora una puntata al Desideri dove incontriamo ancora Umberto, l'italiano conosciuto ieri. Poi sul cammino del ritorno incontriamo i due tedeschi
bavaresi e ci intratteniamo a lungo parlando della plastica e altro. Loro ci dicono che sono ospiti di un uomo del posto che ha sposato una tedesca e conoscono due altre tedesche che hanno
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Alle prese con l'arragosta al cocco |

sposato uomini di qui. Solo ora capiamo la domanda che ci aveva fatto una donna locale che voleva sapere come mai di questo! Maggie le aveva semplicemente detto che è un segno dell'emancipazione femminile in Europa. No so bene se è però riuscita a convincerla! Rientrati alla nostra abitazione passiamo da Carlito a pagare il conto ed organizzare la
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Con Umbero del ristorante Desideri |
carretta per il trasporto dei nostri bagagli sulla parte sabbiosa del cammino fino al molo. Poi 'buenas noches' per l'ultima notte su questa incantevole piccola isola-paradiso.
Liebe Maggie, Lieber Dani,
RispondiEliminaEs war sehr nett, eure Bekanntschaft zu machen. Ich bin bereits auf dem Flugplatz und werde meinen Flug erreichen. Ich wünsche euch viele weitere tolle Erlebnisse und Eindrücke auf eurer Reise.
Vieleicht sieht man sich ja einmal im Tessin bei einem guten Teller Pasta mit selbstgemachter Pesto!
A presto!
Liebe Grüsse
David
dwartmann@gmail.com