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Tutti a bordo della Panga |
Stamattina, causa la partenza mattiniera, già alle 6, della Panga per Bluefield, non abbiamo neanche il tempo per fare colazione. Ciò che ci sarà di vantaggio nel proseguo del viaggio. La partenza, con la barca completa, ha un ritardo di 20 minuti, dovuto anche dai laboriosi lavori di carico di tutto quanto viene trasportato assieme a noi. Il viaggio sul calmo Rio Escondido è abbastanza tranquillo. Solo interrotto da un paio di scrosci di pioggia che ci obbligano a ripararci sotto un foglio di plastica che ci tiriamo sopra le teste per non bagnarci troppo!
Ai lati del fiume vediamo solo qualche
capanna e, nella parte bassa, molte piantagioni di banane e canna da
zucchero.
Raggiungiamo il piccolo molo delle Panga a Bluefield alle
7.45. Qui abbiamo giusto il tempo per spostarci al vicino molo delle
imbarcazioni marine. In un grande caos di gente riusciamo a salire a
bordo e dopo una lunga fila, anche a comperare i biglietti per 255
colones (ca. 8US$) a testa. Con noi salgono anche, come unici turisti
westen due giovani danesi. Poi dopo che
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Al porto di Bluefield |
l'imbarcazione 'Bluefield
Express', chiamata anche incorrettamente Ferry, ha finito il
laborioso carico della merce, inizia la navigazione. Prima nella
grande baia davanti a Bluefield, molto tranquilla e con
l'avvistamento di pellicani, gabbiani, fregate e cormorani. Poi
passato il porto di El Bluff, dove vediamo i resti di varie navi
affondate, si entra nell'Atlantico e, con le prime onde, la calma è
finita. Mi trovo a prua quando una perfida onda provoca un sobbalzo
tale che dallo spruzzo mi prendo un vero 'battesimo marino' Non mi
resta che rifugiarmi all'interno dove Maggie riserva i posti. Da qui
via il viaggio
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Carico e scarico al porto |
diventa un vero tormento, si traballa da tutte le
parti, con sobbalzi di vari metri. Neanche pochi minuti e il danese
davanti a noi inizia a vomitare, lei lo sostiene e inizialmente
sorride, ma non dopo molto tempo tocca anche a lei. All'arrivo ci
diranno di aver fatto un viaggio orribile. Intanto poi uno dopo
l'altro iniziano a vomitare tanto che quello che distribuisci i
sacchetti di plastica ha il suo da fare! Mentre Maggie resiste
imperterrita, anch'io comincio ad avere mal di testa e accenni di
vomito, ma non avendo mangiato niente finora mi sento sicuro e bevo
regolarmente dei sorsi d'acqua. Ma poi ad una mezz'ora
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A bordo del Bluefield Express |
dell'arrivo
anch'io devo fare la corsa al bagno per vomitare quel poco di acqua
che avevo bevuto. Per fortuna stiamo per arrivare ed in lontananza
vediamo già l'isola e si avvicina la fine di questa turbolente
avventura. Finalmente il tormento finisce alle 16, dopo 6 ore di
navigazione. Per sollevarci un po dagli strapazzi, appena scesi e
salutati i danesi, ci rifugiamo al vicino ristorante Fishers Cave
dove facciamo, affamati come siamo, un pranzo – cena, con
'camarones al vapor' accompagnati da 'bien frias cervezas'. Ben
rifocillati ci facciamo portare in taxi all'Hotel Paraiso Beach.
Siamo così stanche che non ci resta che fare la doccia ed andare a
dormire. Per alcuni istanti mentre sono sdraiato mi sembra ancora di
sentire le ondulazioni del mare.
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