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16-19.02.19: a Cartagena de Indias

16-19.02.19: a Cartagena de Indias (Colombia)
Oggi ci alziamo un po tardi ed andiamo a fare la colazione al Caffe Juan Valdez al lato del nostro hotel. Maggie apprezza gli abbonanti 'panqueques colombianos' come li chiamano qui, mentre io rimango con i soliti 'uevos revueltos con arepas, una specie di spessa tortiglia di mais che somiglia molto alla polenta. Passiamo poi a ritirati i vestiti fatti lavare nella vicina lavanderia, dove la gentile signora si intrattiene a lungo con noi per spiegarci cosa è interessante da visitare a Cartagena.
Rientriamo poi all'hotel per cercare di aggiornarmi sui più di 100 e-mail ricevute durante i cinque giorni della crociera.  E' già pomeriggio quando decidiamo di partire a fare una lunga camminata,prima verso il molo delle imbarcazioni che che vanno alle isole, poi verso il centro storico della città. Pur cercando di evitare il sole la sera mi accorgo di aver preso una scottatura dal sole ai piedi, malgrado
Una volta il mare ora l'autostrada
le buone dosi di sole già ricevute finora. Arrivati alla muraglia di

protezione davanti al mare mi accorgo che ora davanti passa un'autostrada con molto traffico. Non mi ricordo che nel 1976 quando sono stato qui questa c'era, anzi mi ricordo che sotto la muraglia vi era il mare. Per chiarire la cosa chiedo lumi ad un anziano del posto il quale mi conferma che la strada fu costruita dopo anni di lavoro verso la fine degli anno 70. Ci mettiamo poi a cercare quello che sulla mappa della città viene dato come Mausoleo di Gabriel Garcia Marquez.
Papa o patate!!
Scopriamo però dopo lunga ricerca e chiedendo fra la gente che questo non esiste; vi è solo una immagine di Gabo, come viene anche chiamato qui, e la scritta Makondo (stranamente con la kappa!) sulla facciata della casa dove visse qui per solo pochi anni prima di patire per il suo esilio in Messico. La casa, come ci dicono, appartiene ora alla sorella che però la tiene chiusa. Nella casa a lato scopriamo un ristorante argentino, che espone un immensità di oggetti antichi e cose
Luna piena a Cartagena
curiose come il gioco di parole fra Papa (inteso Francesco I) e le patate, in spagnolo papas. Noi ne  approfittiamo poi di essere qui per gustarci un ceviche, nella Cevicheria, che tanti dicono essere la migliore di Cartagena. Non è però il nostro giudizio visto che il pesce era ancora quasi crudo e di limone ve n'era ben poco. Sulla via del ritorno trovo una libreria dove cerco inutilmente una cartina stradale della Colombia. Ci dicono però di cercarla nella libreria Panamericana nel centro commerciale Caribe Plaza. Intanto il cielo si presenta stasera con una splendi luna piena. Noi dopo aver cercato inutilmente un Bancomat funzionante rientriamo facendo la spesa per la cena che faremo in all'ostello con tutto quanto avanzato dalla crociera e quanto comperato oggi. Il tutto accompagnato da due 'cervezas Aguila Light bien frias'.


17.02.19: Secondo giorno
Fatto colazione alla Stepping Stone, un ristorante di orientamento 'sociale', fondato alcuni anni fa da una australiana, e che occupa e forma giovani dei quartieri più poveri della città. Ottima colazione con grandi porzioni e servita con molta cortesia. Si vede che alcuni sono ancora un po' impacciati ma è bello vedere come si aiutano l'un l'altro.   Ritornati in camera e passato poi quasi tutta la giornata a 'smanettare' con il LapTop per aggiornare il Blog rimasto in arretrato dei cinque giorni di viaggio in mare.
Usciamo poi dirigendoci verso il centro storico per fare una intensiva visita serale-notturna. Percorrendo la 'avenida Media Luna' mi imbatto in
Il Bradipo del parco
una anziana signora vestita di bianco, che mi chiede di aiutarla ad uscire di casa per andare a messa nella vicina chiesa. Fa molto fatica ad alzare i piedi, ma oltre d uscire dalla soglia un po elevata di casa la devo anche aiutare a percorrere una cinquantina di metri a piedi. Poi un signore mi dice che è conosciuta e di solito si arrangia da sola. Nella Piazza Centenario visto e fotografato su un albero del parco l'attrazione del posto, un Bradipo con un cucciolo. Arrivati verso il tramonto davanti alla Torre del Reloj, assistiamo, come già la prima sera, alle danze con musica tipicamente caraibica, vedi salsa, cumbia e rumba. Sulla 'Placa de Aduana' troviamo, dopo non poca ricerca, un bancomat della BVVA che funziona e non
Botero stanco!
preleva commissioni. Al rientro verso l'hotel ceniamo al ristorante Bohemiano dove riceviamo un menu completo con zuppa di pesce, pesce alla griglia e dessert per il modico costo di 18'000 pesos, ovvero 6 Fr.  Al rientro mi fa piacere leggere l'e-mail di Gonzalo per tentare di incontrarci domani. Gli rispondo subito positivamente chiedendogli di proporci lui ove incontrarci.






18.02.19: Terzo giorno
Iniziamo con una buona colazione allo stesso posto di ieri , oggi prendiamo tanto per cambiare un piatto locale con uovo fritto e avocado, accompagnati da caffè e 'chocolate caliente'. I nostri vicini di tavolo sono due Svizzeri di Winthertur, che hanno un rustico in Ticino, sono Christian e Daniela. Con loro, che stanno per rientrare, abbiamo una lunga
conversazione con scambio di informazioni sul prosegui del viaggio. Loro vengono da Santa Marta, nostra prossima destinazione, e loro vorrebbero fare in un prossimo viaggio la crociera Panama San Blas che abbiamo appena fatto noi.
Cercato poi, ma non trovato, un altro hotel alternativo al nostro.
Tanti sono già pieni, malgrado sia oggi lunedì, e altri non sono migliori del nostro attuale. Segue poi in camera un lungo lavoro per creare e caricare su google-foto l'album delle foto della
nostra recente crociera: vedi Panama-Cartagena con catamarano. Nel tardo pomeriggio, quando il sole inizia ad indebolirsi, partiamo a piedi per andare a visitare il Castillo di San Felipe, che si trova a poche centinaia di metri dal nostro alloggio. Più che di un castello si tratta di una enorme fortezza eretta dagli spagnoli per proteggere la città dagli assalti dei pirati, dopo che Morgan aveva conquistato Cartagena nel 1511. Più che le caratteristiche architettoniche qui è la dimensione della costruzione ad impressionare. Noi facciamo, in un paio di ore il giro di tutto il perimetro esterno per arrivare al punto più alto da dove si ha una eccezionale vista tutto attorno. Poi dopo il rientro andiamo alla 'Plaza de la Trinidad' dove abbiamo convenuto un incontro con Gonzalo, il nostro cuoco di bordo sul catamarano e la sua compagna Daniela, anch'essa Argentina.  Passiamo una bella serata con
Maggie con un patacon per due
Maggie, Gonzalo e Daniela
loro, prima alla birreria con ottima birra artigianale, e poi sulla piazza mangiando la specialità del posto.  Si chiamano 'patacones' e sono una enorme sproporzionata porzione di verdure cotte servite in un piatto su un fondo di 'patacones'; ovvero delle fette schiacciate e fritte di 'platanos', le banane da cuocere . Per fortuna non ne abbiamo ordinate una ciascuno. Con una sola mangiamo in due e ne avanza per dare il resto ad un mendicante. Alla fine della serata, quando ci congediamo, Gonzalo ci confiderà di aver bevuto 'demasiado cerveza'.

19.02.19: Quarto giorno
Al Caribe Plaza mall
Pisolino al mercato
Oggi purtroppo iniziamo la giornata iniziano a fare i preparativi per la partenza di domani. Difatti dopo la crociera i nostri bagagli hanno dovuto essere riassestati per continuare ora il viaggio su terra ferma. La le ruote della valigia di Maggie sostituite in Nicaragua sono consumate, mentre la maniglia riparata a Panama già rotta.
Per ora ci accontentiamo di riparazioni dei emergenza. Poi dedico, non poco tempo, ad aggiornare le pendenze on-line rimaste in sospeso. Per fortuna qui il WiFi funziona molto bene. In tarda mattinata partiamo poi in taxi per andare al Plaza Caribe Mall per cercare nella libreria Panamericana una cartina e informazioni turistiche sulla Colombia. In verità non trovato molto, solo una giuda delle strade colombiane. Cartine stradali come siamo abituati da noi sembra non esistano qui. Dopo un frugale pranzo
Pesce Mojarra
Pomodori di albero
libanese con 'hummus e tortillas' partiamo in taxi per il mercato di Barzuto. Qui regna un gran caos, ma la gente è molto cordiale e simpatica. Vedendomi con la maglietta del Brasile tanti mi chiedono se sono brasiliano ed iniziano a discutere con noi. L'attrazione come in tutti i mercati del mondo sono i
Carne al metro quadrato
La India Catalina
colori e gli odori che qui regnano. Scattate molto foto con la gente e specialmente la frutta ed i pesci che qui vendono. Visto frutta mai vista e con nomi mai sentiti, il tutto in un apparente normale stato di caos apparente. Noi rientriamo poi ancora
con un taxi fino alle porte della muraglia davanti alla città vecchia dove ammiriamo la statua della India Catalina e le mura esterne della fortificazione. Appena arrivati sulla muraglia, presso il 'Baluarde de Santa Catalina', incontro Luiz, un venditore ambulante che si aggrega a me al
Moderazione traffico alla colombiana
volo e mi fa da guida alla visita dell'interno della fortificazione.  Mi dice che gli spagnoli, utilizzando i coralli della barriera corallina, per la costruzione della fortezza e altri edifici di Cartagena, ne determinarono la loro scomparsa per sempre su quasi tutta la costa colombiana dei Caraibi. Un danno ecologico spropositato, ma a chi interessano i coralli al quei tempi?
Baluardo di Santa Catalina
Passati poi in centro per bere una birra su una panchina vicino alla cattedrale. Al nostro lato siede Diogene che fa la guida turistica e ci dice di essere un discendente degli schiavi portati qui dall'Africa. Ci dice che ancora oggi i
Conversazione con Diogene
discendenti degli schiavi neri vivono in gran parte a Palenque a una decina di km dal centro. Questo perché ai tempi della colonia non potevano rimanere la notte in centro a Cartagena. A sorpresa mi chiede l'ora … gli dico che sono le sei e dieci minuti … e lui mi commenta … vedi a quei tempi non avrei potuto essere qui … e men che meno seduto su una panchina!  Certo una testimonianza eloquente della vita dei tempi della colonia, vista da un nero con l'intrigante nome Diogene. Rientrati in camera facciamo cena con un gigantesco avocado e del fresco pane che avevamo comperato in centro. Qui il pane fresco come lo conosciamo noi è raro trovarlo; di solito è conservato da chissà quanto tempo, dolce, o con qualcosa dentro, vedi 'queso', carne varia, frutta o verdure.

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