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14-15.2019: da San Blas a Cartagena (Colombia)

Tutti contenti a Cartagena 
14.02.19: Quarto giorno di navigazione sul Nacar 2

Già ieri il capitan Carmelo ci aveva informato che saremmo partiti 'muy temprano'. In effetti stamattina, dopo circa una mezzora di preparativi, e ancora all'oscuro, alle 5.30 partiamo a motore e dopo un'ora apriamo anche la vela. Carmelo è molto contento del vento e delle previsioni meteo.  Il mare è un poco mosso, ma le onde non superano i due metri e la velocità è di 7.. 8 nodi. 
        Vedi tutte le foto della crociera su google foto




Si parte per Cartagena
Dopo essere partiti e inserito il pilota automatico, Carmelo mi mostra sullo schermo del suo LapTop l'itinerario e tutti i dati di navigazione dalla partenza da Puerto Lindo. Discutendo dei suoi precedenti viaggi ci dice di conoscere tutte le 360 isole delle San Blas e di aver navigato vari anni sulla costa colombiana del Pacifico. Ci consiglia di andare a visitare l'isola di San Andres, ma di farlo,  almeno il viaggio di andata, in aereo, in barca è troppo lungo e noioso farlo due volte. Anche oggi il capitano verso sera prende un bel tonno delle pinne gialle. Intanto la nostra navigazione procede a scossoni, ma in se molto tranquilla in confronto a quella del primo giorno in alto mare. Per precauzione oggi ho preso prima di partire una pillola contro il mal di mare. Cerco di stare sdraiato e guardare l'orizzonte. Probabilmente, anche perché il mare non è così mosso come la prima giornata di alto mare, non avrò nessun problema di stomaco durante tutte le quasi 30 ore di viaggio. L'unica cosa da far attenzione sono gli spostamenti repentini e forti dell'imbarcazione che fa si che tutti quelli che cercando di spostarsi sembrano degli ubriachi. Il problema maggiore, almeno per me, è quando cerco di andare alla toilette. Ci si deve tenere da tutte le parti, ma si arrischia sempre di finire sbalzati da un'angolo all'altro!
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15.02.19: Quinto giorno di navigazione
Terra in vista
Come al solito durante la navigazione, anche stamattina, mi alzo alle sei con le prime luci dell'alba.  A parte i tre eroi dell'equipaggio che a turni hanno vegliato tutta la notte, tutti gli altri dormono ancora. Il solerte Luiz, appena mi vede, è subito pronto a far bollire l'acqua del tè e preparare il 'desayuno'.
Stavolta un 'pescado sierra'
La notte a parte il calore nella cabina e qualche colpo dell'asta principale della vela, è passata abbastanza tranquilla. Intanto che scrivo queste righe stiamo
navigando in attesa di raggiungere le prime isole colombiane del gruppo delle isole del Rosario. Carmelo ci dice
che la gran parte sono private di proprietà dei più ricchi colombiani.
Costa colombiana in vista
Appena dopo colazione Gonzalo ci chiama dicendo che siamo seguiti da tre delfini, li riusciamo a vedere solo brevemente e poi spariscono. Con il capitan Carmelo faccio poi una lunga conversazione sulla Colombia, la politica, la pace con la guerriglia .. come conclusione commenta che … in Colombia non ci sarà mai pace!
 Sono troppi gli interessi politici, del narcotraffico e delle altre ricchezze del paese .. dagli smeraldi, all'oro  fino al carbone.
Intanto, man mano, che ci avviciniamo a Cartagena lo vediamo sempre più rilassato e contento ... e ci dice che non vede il momento di incontrare la sua 'chica' che
La Skyline di Cartagena de Indias
non vede da tre mesi. Per lungo tempo navighiamo poi a poche centinaia di metri di una grande nave portacontainer targata MSC. Il cielo è in gran parte nuvoloso, l'aria è calda, ma per fortuna, un po' rinfrescata dal vento che abbiamo a nostro favore. Alle nove Carmelo, dopo aver controllato i dati di navigazione ci annuncia che
in un paio di ore dovremmo vedere la costa della Colombia, ed arrivare a Cartagena già verso mezzogiorno. Pescato un Guajù, o anche chiamato 'pescado sierra' (pesce sega?), con i due colombiani totalmente euforici. Per farlo morire più rapidamente gli versano in bocca del rum; e Luiz ci dice 'borracho muere mas rapidamente', ovvero: da ubriaco muore più in fretta. Alle 11 abbiamo in vista la costa colombiana e cominciamo a vedere in lontananza il  grattacieli di Cartagena. Qui il mare è calmo e la navigazione tranquilla. Poi alle 12.05, dopo aver percorso l'enorme baia,
Un raggiante Gonzalo!
arriviamo al molo del porto di Cartagena. Prima di congedarci facciamo ancora un pranzo assieme con il tonno della pinna gialla pescato ieri.  Ottimamente preparato a segnare la ciliegina sulla torta di questa indimenticabile esperienza.



L'Hostel San Roque
Plaza Santa Teresa
La cattedrale

Come ricordo, visto che mi aveva detto che collezionava camicie, do la mia 'camicia acquario' a Gonzalo. Alla fine facciamo l'abituale foto di gruppo e po via ognuno per la propria direzione. Noi ci fermiamo ancora al ristorante della Marina per prendere la prima birra colombiana Aguila, prelevare con successo i primi pesos colombiani e poi prendere un taxi per dirigerci all'hotel San Roque che ci aveva consigliato Carmelo. Nel pomeriggio e la sera faremo un lungo percorso a piedi per visitare il quartiere Getsemani dove simo alloggiati e il centro della città vecchia di Cartagena. Come 'antipasto' di Cartagena faremo ancora un giro a zonzo per le belle piazze e strade del vecchio centro storico di questa affascinante città coloniale caraibica. Maggiori info vedi sul post di domani. A cena ci fermiamo in un ristorante nei pressi del 'Parque Centenario', la Piazza principale per farci servire una piatto di 'mariscos por dos' (frutti di mare e pesce per due). Abbondanti, ma con una salsa alla maionese un po noiosa e non proprio di nostro gusto.

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