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Ancora due chilometri fino alla Marina |
Stanotte ci accorgiamo che nel 'baño' manca l'acqua e siamo preoccupati di non poter fare la doccia prima di partire in crociera. Appena alzati chiediamo a Silvia, la proprietaria, che ci dice di averla dovuta spegnere perché la pompa continuava ad accendersi e spegnersi. Facciamo una colazione 'do it your self', con un ananas comperato ieri e dei biscotti ricevuti sul treno da Panamà a Colon. Volevamo fare la colazione all'ostello, ma bisognava ordinarla prima.
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Il nostro catamarano Nacar 2 |
Silvia, che ci aveva promesso ieri di portarci al luogo di partenza della crociera, la Marina di Puerto Lindo, ci dice che ha l'auto bloccata nel posteggio dalle auto dagli ospiti e non sa quando potrà uscire.
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Sulla spiaggia di Isla Grande |
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Caffè sull'isla Grande |
Noi, visto che il tempo passa ma niente succede, decidiamo di procedere a piedi. La distanza di ca. 2km non è molta, ma vi sono due salite di alcune centinaia di metri. Per nostra fortuna partiamo presto e siamo quasi sempre all'ombra. Arrivo però 'sfiancato' per aver dovuto tirami dietro, oltre alla mia anche la valigia di Maggie che ha la maniglia rotta e le ruote consumate. Appena arrivati sul
molo della Linder Marina, incontriamo per primo il capitan Carmelo, colombiano che ci era già stato preannunciato da Edina ieri, il cuoco, l'argentino Gonzalo e l'assistente tutto fare Luiz,
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Isla Grande |
pure colombiano. Appena arrivati il capitano con l'interprete Gonzalo ci informano sul programma della crociera e ci consegna la nostra cabina situata a poppa sul lato destro del catamarano. La cabina non è molto spaziosa, ma riusciamo a sistemarci abbastanza comodamente. Passiamo poi alle istruzioni di dettaglio su come funziona il gabinetto, la separazione dei rifiuti, l'acqua potabile ecc. Con noi come passeggeri ci sono anche due giovani Islandesi, Easy e Fred. Il capitano ci preannuncia però che sono attesi, ancora oggi, o domani mattina due altri passeggeri.
Quindi oggi nessuna partenza anche perché, il capitano ci dice che il vento
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Il cocinero Gonzalo prepara la cena |
oggi è troppo forte e le condizioni meteo sono migliori per domani. Verso le 10, quando tutto è sistemato a bordo partiamo con la guida di Gonzalo per un'uscita in barca fino alla 'Isla Grande' situata a 10 minuti di navigazione da dove siamo. Il mare è abbastanza tranquillo ed i cielo è splendido! Oggi è domenica e la spiaggia molto frequentata dai locali che sono qui a mangiare, bere
nuotare e divertirsi. Qui faremo il pranzo a base di 'pollo y verduras` accompagnata da un 'buena pipa', o noce di cocco fresca. Fatto poi una lunga camminata fino all'altro lato dell'isola dove troviamo un bel posto per goderci un 'cafe y una chocolata caliente' sulla
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Tramonto sul molo di Puerto Lindo |
terrazza davanti il mare. A più riprese prendo un po' di refrigerio entrando in acqua. Per fortuna spira una rinfrescante brezza altrimenti il sole sarebbe troppo intenso. Malgrado cerco di evitarlo e di coprirmi la sera mi trovo con una leggera 'scottatura' alle gambe. Verso l'imbrunire prendiamo la via del ritorno per fare poi cena a bordo, verso le 19. La prima cena della crociera è a base di spaghetti alle verdure, il tutto ben preparato dal nostro 'cocinero' Gonzalo.
11.02.19: Primo giorno di navigazione
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L'arrivo di Heluise e Christian |
Appena svegliati e pronti per fare colazione, ecco arrivare una coppia di ciclisti che saranno a bordo con noi in questa crociera. Segue poi la loro laboriosa procedura di smontaggio delle biciclette per poterle sistemare in una cabina del catamarano. Ora siamo al completo, siamo in sei passeggeri, due biciclette e tre di equipaggio. Partiti subito dopo la colazione per sei ore di navigazione in alto mare. Appena passati l'isla Grande issiamo le vele. Da qui iniziamo a 'ballare' sulle onde che raggiungono i tre metri, ma arrivando da tutte le parti, anche la stabilità del catamarano ha i suoi limiti. Intanto io cerco la stabilità anche del
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Prima colazione a bordo |
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Capitan Carmelo |
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Pronti a partire |
mio stomaco, che però dopo un paio di ore di navigazione, peggior
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Issate le vele! |
a gradualmente e per finire, tocca a me vomitare per primo. Mi segue subito dopo anche Gonzalo. Gli altri a parte Maggie stanno tutti male e resistono mettendosi in posizione orizzontale. La traballante navigazione fino alle prime isole dell'arcipelago delle San Blas, dura sei interminabili ore. Il pranzo oggi è in navigazione ed è a base di sandwich, a cui io rinuncio per 'incapacità di stomaco'. Verso le le 13 arriviamo all'isola di 'El Porvenir', l'isola principale che ha anche un aeroporto. Proprio mente stiamo gettando l'ancora vediamo partire un piccolo aereo.
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Arrivo a El Porvenir |

La pista si estende sulla lunghezza dell'intera isola. Qui il nostro capitano Carmelo parte con il dingo (gommone) per andare alla
Migration a far mettere il timbro di uscita da Panamà sui passaporti. Noi intanto ci facciamo portare a terra per fare il primo bagno nella cristallina acqua delle San Blas.
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Il tonno per la cena |
Quello che mi colpisce è che la fine della pista dell'aeroporto è già stata erosa dalle onde del mare con vari blocchi di protezione in cemento alla deriva. La sera rimaniamo qui all'ancora,
dove dormiremo la notte. Durante l'odierna navigazione il capitan Carmelo prende un bel tonno (un bonito)di circa tre kg che poi mangeremo la sera a cena. Il tonno, accompagnata da puree di patate e verdure è ben preparato da Gonzalo e servito dal solerte Luiz.
12.02.19 Secondo giorno di navigazione
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Venditori di aragoste |
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La bandiera dei Kuna |
Colazione rustica ma abbondante davanti alla Isla El Porvenir, da dove partiamo subito in navigazione verso la seconda isola che visiteremo, quella di Chichimè, in lingua Kuna Wichudub Dummad del gruppo del Cayo Limon. La spiaggia bianchissima, l'acqua cristallina e le palme le danno un aspetto veramente caraibico.
Noi dopo un primo bagno facciamo un giro alla scoperta della piccolissima isola. Presso le semplici e rustiche abitazioni incontriamo vari Kuna, la popolazione indigena che vive su queste remote isole. I Kuna, o anche chiamati Guna, vivono sul territorio
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La Mola appena acquistata |

(Kuna Yala) delle 365 isole, di cui 50 abitate. Maggiori info sui Kuna, vedi Wikipedia. Più completo in spagnolo: Wikipedia.
I Kuna sono anche conosciuti dal fatto che praticano una certa forma di matriarcato, per maggiori info vedi: Kuna e matriarcato.
Qui su questa isola comperiamo una mola, un tessuto con disegni colorati ottenuto con la sovrapposizione di più stati di stoffa opportunamente ritagliati e cuciti; vedi Wikipedia. Prima di mezzogiorno partiamo poi verso la seconda isola del giorno,quella
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Le aragoste sono pronte! |
di Waledù o Banedud. Il pranzo di oggi, che facciamo, dopo aver fatto il bagno davanti a questa bella e accogliente isola é a base di fusilli alla bolognese preparati dal nostro 'maitre de cuisinne' Gonzalo.. Passere poi il pomeriggio facendo il giro dell'isola a piedi, un po' di
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Il nostro 'Capitan cocinero' di aragoste |
snokeling e … relax, prima di spostarci,
dopo ca un'ora di navigazione sulla prossima isola, quella di Vanedù, o in lingua Kuna, chiamata anche Banedud. Qui passeremo poi la notte. La cena di stasera è preparata a terra dal Capitan Carmelo assistito da Luiz. Avremo il 'culmine culinario' dell crociera con delle gigantesche e squisite aragoste alla griglia, accompagnate da puree di patate e insalata alla Gonzalo. Le aragoste qui sono molto diffuse e sono proposte dai pescatori Kuna ad ognuno che naviga da queste parti. I Kuna sono però molto attendi che nessuno le peschi nel loro territorio, anche per questo le immersioni con bombole qui sono rigorosamente proibite.
13.02.19 Terzo giorno di navigazione
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Capitan Carmelo in versione araba |

Facciamo la colazione davanti all'isola dove siamo arrivati ieri per poi spostarci in un'ora di navigazione sull'isola Prada o Niab Kulubpidup. Fatto poi il bagno e un giro di snorkeling davanti alla nostra imbarcazione vedendo solo un nugolo di piccoli pesciolini cacciati da un pesce molto più grande.

Poi, mentre ci siamo riposando sulla spiaggia ci raggiunge un anziano Kuna che si interessa particolarmente per la nostro guida in tedesco su Panamà. La sfoglia avanti ed indietro per ammirarne le foto per quasi mezzora. Faccio poi con lui una interessante conversazione in spagnolo scoprendo che ha 10 figli, ma ora è anziano e vive solo. Fatto poi con lui il giro dell'isola.
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Visita di un anziano Kuna |

Ad un certo punto si ferma e traccia una linea sulla sabbia di circa un metro e ci dice che tutta la parte a nord dell'isola
è di sua proprietà. Ci mostra la sua abitazione con in vicinanza un grosso maiale e un, come ci dice: 'perro tranquilo', (cane tranquillo), che ci guarda un po storto e ci fissa, ma non fa un movimento. Ci facciamo preparare da lui, per un dollaro, una 'pipa', noce di cocco da bere. Continuiamo con lui fino alla fine dell'isola dove ci presenta una famiglia che abita in un gruppo di casupole. Subito dopo arriva un gruppo di Kuna con un bidoncino di
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Niente di meglio di una buona 'pipa' |
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Pescatori Kuna |
plastica pieno di molas e altri souveniers cercando di venderceli. Il tutto da l'impressione come se fosse ben organizzato. Chiedendogli dettagli il venditore ci dice di essere lui l'artista e di chiamarsi Prado. Tentiamo di comperargli un braccialetto, ma ci chiede un prezzo
spropositato e non vuole mollare nemmeno un dollaro.

Segue poi circa un'ora di navigazione spostarci fino alla isla di Ogoppukbdup del gruppo del Cayo Holandes. Sarà questa la quinta ed ultima l'ultima isola della serie da noi visitate. Qui siamo in compagnia di una sola imbarcazione e appena scesi dal catamarano 'con un sol muy caliente' facciamo un primo giro di

snorkeling è riusciamo a vedere vari coralli colorati e qualche raro pesce. L'acqua è però talmente chiara che più non si può. Veramente il posto migliore fra quelli visitati finora. Segue il pranzo sul
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Anche qui la plastica non manca! |
catamarano che oggi è a base di fusilli alla bolognese ben preparati dal nostro Come quinta ed ultima isola andiamo poi sulla Ogoppubdup, del Cayo Holandes come la precedente. Appena arrivati e scesi facciamo un primo giro di circa un'ora attorno dell'isola a piedi. Lo spettacolo è magnifico, con solo palme sabbia e un mare calmo e bellissimo con tutte le tonalità di azzurro. Peccato solo che sulla parte a nord da dove
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Pronti a partire |
arriva il vento, le spiagge sono piene, oltre che di legname, di moltissima plastica portata da mare.
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In viaggio verso Cartagena |
In poche decine di metri vediamo almeno una ventina di ciabatte in plastica di tutti colori. Al termine del giro ci imbattiamo un gruppo di tre persone, due giovani che scortecciano le noci di cocco da vendere ai colombiani che vengono qui a comperarle per 40 cent l'una. Un buon affare pensando che qui ve ne sono in grande quantità. Il terzo del gruppo e già un po' anziano si intrattiene con noi per lungo tempo. Si chiama Edvino e ci dice di
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By by San Blas |
avere 12 figli ed un terzo in attesa. Il primo, ci dice che è stato dato dalla mamma in adozione ad una famiglia di Amburgo e non ha mai più avuto nessun contatto. La cena stasera è a base di riso alle verdure per vegetariani e alla carne per gli altri. La sera tardi, quando è già notte, i due islandesi ritornano sull'isola per assistere al grande falò per salutare la partenza delle San Blas, mentre noi ci guardiamo il fuoco dalla barca.
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