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04-07.02.2019: a Ciudad de Panamà


Primo giorno: stamattina a colazione è abbondante e buona, a nostra sorpresa però ,come frutta ci sono le mele .. non proprio di provenienza di queste parti. Visto che poi alla ricezione ci chiedono se siamo contenti dell'hotel rispondo di si, ma che ci aspettavamo anche della frutta esotica. La gentile signora un po' imbarazzata ci dice di provvedere. Alla sera poi quando rientriamo ci ferma per farci vedere un melone comperato apposta per noi che ringraziamo e lo facciamo tenere per la colazione di domani.



Noi intanto abbiamo già comperato un ananas per 50 ct al mercato di Casco Viejo.Dopo la colazione abbiamo passato l'intera la mattina in camera a liquidare le faccende informatiche, vedi la posta elettronica e l'aggiornamento del blog. Qui il WiFi funziona molto bene anche in camera per cui ne dobbiamo approfittare.
Nel pomeriggio partiamo con il Metro fino alla fermata '5 de mayo' per andare a visita del Casco Viejo, la parte vecchia rimasta ancora parzialmente in buono stato, dall'epoca coloniale spagnola. Qui visitiamo la 'Plaza de la Indipendencia', le varie chiese e cattedrali e la zona davanti al mare con l'obelisco donato dalla Francia in ricordo della costruzione del Canale. Vorremmo visitare il 'Museo del Canal interistmico' ma oggi è lunedì ed e chiuso. Finito il girovagare fra le vie del Casco Viejo rientriamo all'hotel per andare a mangiare 'pescado e marisco' al ristorante Moreno a pochi passi dall'hotel


Colazione con frutta tropicale?
Secondo giorno: la giornata di oggi è dedicata alla visita del canale. Stamattina colazione con il melone, come rimpiazzo delle non così, almeno per noi, attrattive vecchie mele. Altrimenti la colazione al Toscana Inn è abbondante, 'variada e buena'. Intanto alla reception ci concedono una piccola riduzione … forse anche perché abbiamo fatto la proposta di ampliare l'offerta della frutta? Comunque sono tutti molto gentili e calorosi.

Partiamo poi subito con Metro il fino alla stazione di Albrook da dove nelle vicinanze della Mall vicina al Terminal dei Bus, dove
siamo arrivati ieri. Da qui dovrebbe partire il 'Bus Rojo' un bus 'hop on - hop off' ( salta sù – salta gù) che gira in circolo e fa delle fermate predefinite nei maggiori punti d'interesse. La nostra prima fermata è alle chiuse di Miraflores. Da qui possiamo, dopo aver pagato la non indifferente cifra di 20 US$ a testa, entrare sulla grande piattaforma davanti alle imponenti chiuse di Mirafloresl. Qui tramite tre gigantesche vasche le navi in arrivo dal Pacifico vengono 'rialzare' di 27 metri per raggiungere il livello di attraversamento dei ca 80 km di navigazione attraverso il canale.
Dalla parte opposta le chiuse di Gatun/Agua Clara faranno l'operazione inversa per scendere sull'Atlantico. Maggiori info sul canale, vedi Wikipedia1 sul suo potenziamento vedi Wikipedia2.
Il canale ha avuto in tempi recenti un suo potenziamento di quasi il doppio della capacità precedente. L'inaugurazione in pompa magna è avvenuta nel 2016.
Noi arriviamo un po' tardi e vedremo solo una nave mercantile che già sta lasciando l'ultima camera delle chiuse e continua lentamente la navigazione verso l'Atlantico. Purtroppo per stamattina è l'ultima,
Vista su Panamà da Flamenco
e la prossima, che passerà nell'altra direzione, sarà solo alle 14.30 ca. Sul canale vige la regola della Dopo la visita dell'interessante 'Visitor Center' di Miraflores continuiamo con il Bus Rojo fino a Flamenco, su un'isola collegata alla terra ferma da una lunga lingua di materiali di ripiena. Passati davanti, ma non visitato il nuovo BioMuseo, per però fermarci a Isla Flamenco dove ci concediamo, su una terrazza sul mare una birra accompagnata da da un fresco 'sevice' (pesce crudo marinato nel limone). Da qui abbiamo una eccezionale vista sulla skyline di Panamà City. Ritornando il bus passa sulla strada costiera e da qui abbiamo la
Puente de las Americas
miglior vista sul Casco Viejo e la imponente moltitudine di grattacieli della moderna Panamà. Finiamo poi il percorso con il Bus Rojo in Plaza 5 de Mayo per andare a visitare il 'Museo del Canal transistmico', che non avevamo potuto vedere ieri, nel Casco Viejo. Arriviamo alle 16 e avremmo un'ora di tempo per la visita, ma già alle 16.45 il personale blocca l'entrata alle sale. Io riesco a passare ancora tutta l'interessante e ben fatta esposizione, ma a Maggie viene impedito di visitare l'ultimo settore, quello dedicato alle culture precolombiane. Tra l'altro, e trovo che sia peccato, nel museo non si può ne fotografare ne filmare. In un
Monumento a Balboa
negozio di souvenirs Maggie, dopo aver comperato una maschera tipica panamegna si intrattiene a lungo con Serena, una italiana che vive qui da 4 anni. Mentre io faccio altrettanto con Raul un colombiano di Medellin che ci dice, con un cero orgoglio, di avere stretto la mano a Pablo Escobar, il boss del famoso Cartello di Medellin. Parliamo poi anche della situazione nel Venezuela, dove lui ha vissuto vari anni. Anche per lui stiamo assistendo ad un ulteriore saccheggio delle risorse dell'America Latina, questa volta, dopo l'oro, l'argento, il cauciù tocca al Petrolio venezuelano. Rientriamo poi all'hotel con un taxi per poi andare a cena al vicino ristorante Libanese 'Shawarma' / Cafè Beirut. Il grande ristorante è molto ben frequentato e offre ottima qualità con porzioni quasi esagerate. Il mio commento è che ora capisco perché tanti panamegni, in particolare le panamegne, tendono ad essere obesi.


Terzo giorno: oggi dopo la colazione traslochiamo al vicino Metro Hotel. Deciso di traslocare, non solo per il prezzo, ma anche perché da due giorni cerchiamo di eliminare l'odore di 'chiuso e umido' senza riuscirci, malgrado l'apertura temporanea della finestra. Al Metro la camera è più recente, paghiamo meno e anche qui abbiamo la colazione inclusa. Dopo aver trasloco passo l'intera mattina ad organizzare il viaggio da Panamà alla Colombia. Dopo le vari ricerche si presentano le varianti: 1) volo, 2) viaggio in veliero fino a Caragena passando dalle isole San Blas,3) viaggio con barche da San Blas seguendo la costa fino a Sauzurro appena dopo il confine, e da li continuare per Cartagena 4) attraversare con mezzi 'fuori strada' la foresta del Darien per raggiungere Turbo in Colombia. Scartate le ultime due perché, per vari motivi, troppo rischiose rimane da approfondire,
Vista sul Casco Viejo
prima di optare per il volo, la variante 2. Trovo 4 agenti con vario tipo di imbarcazioni che offrono il tour come pacchetto completo di 5 giorni, 3 sulle isole di San Blas e 2 di navigazione fino a Cartagena. Alla fine, dopo aver valutato il tipo di imbarcazione e le disponibilità optiamo per la Blu Sailing Tours, che propone il catamarano Necar 2, con partenza domenica 10 febbraio. Dopo due mail di verifica il gioco è fatto la prenotazione completata e il deposito di conferma effettuato. Sono molto contento di ricevere ancora nel primo pomeriggio la conferma con il programma dettagliato del viaggio. La partenza è dal piccolo porto di Puerto
Monumento a Bolivar
Lindo sulla costa atlantica all'est di Colon.
Il briefing con il capitano è fissato alle 9.00 alla Marina di Puerto Lindo. L'unica informazione che ci manca è chi è il capitano. Non ci rimane così che programmare il percorso di avvicinamento al punto di ritrovo e partenza. Decidiamo di passare ancora un giorno a Panamà city, poi andare con il treno del canale fino a Colon, passarvi li una notte e procedere il sabato per Puerto Lindo. A cena, per comodità, ritorniamo allo stesso ristorante Libanese di ieri. Eccellente hummus con differenti variazioni. Mi sono poi messo a vedere come riparare la maniglia della valigia di Maggie che si e rotta a metà. Alla fine optiamo per una soluzione con cucitura da calzolaio … vedremo domani se ne troviamo uno disponibile in zona!

Ippodromo Presidente Ramon
Quarto giorno: la colazione al Metro Hotel è buona ma modesta come scelta rispetto all'hotel precedente. Però qui abbiamo la frutta e le uova cotte al momento. Segue diatriba con il manager per il prezzo della camera della prossima notte perché partiamo presto quando la cucina per la colazione non è ancora aperta. Lui mi dice anche un po contrariato sulla mia insistenza, che non mi può fare nessuna riduzione perché non prevista. Poi però quando gli mostro che booking.com mi da il prezzo differenziato, con o senza colazione, torna a più miti atteggiamenti, e alla fine, anche sotto la minaccia di cambiare hotel, ci concede la riduzione di 10US$ (da 55
Dove era il campeggio dei Panamericani
a 45) del costo della prossima notte.  Siamo poi partiti in taxi per andare all'ippodromo Presidente Remòn. Vi chiederete, ma perché andare all'ippodromo se non mi sono mai interessati della corse dei cavalli? La risposta è molto semplice; perché ci eravamo stati per una settimana 43 anni fa (mese di marzo del 1976) durante il primo viaggio in America Latina con il Camper VW. Qui infatti ai tempi si radunavano tutti i viaggiatori con veicoli intenzionati a raggiungere il Sudamerica. L'ippodromo aveva un grande posteggio sotto gli alberi e metteva a disposizione oltre allo spazio anche i sevizi igienici e le docce.
Cantiere della nuova Linea 2 del Metro
Ai tempi era un 'must' come punto di incontro per tutti gli avventurieri 'Panamercani' che dovevano cercare un'imbarcazione per il Sudamerica. La Panamercana terminava, e termina ancora oggi a Yaviza nella regione della foresta del Darìen. Vi sono stati vari accaniti e pazzi avventurieri che con dei 'fuori strada' sono riusciti a passare attraverso la foresta del Darien. Il motivo che il collegamento stradale fra i subcontinenti non esiste, non è tecnico, ma geopolitico. Difatti vi sono interessi nei paesi del nord per migliorare i trasporti delle persone e merci dal sud. La dottrina del muro di Trump insegna! Dalla visita odierna
all'ippodromo devo constatare che lo spazio dei posteggi alberati è stato ridotto ai minimi termini e che nessun 'Panamericano' lo usa più. Vicino all'ippodromo vedo lo stadio di calcio dove eravamo andati a vedere una partita di qualifica dei mondiali argentini fra Panamà e El Salvador.  Di passaggio per andare all'ippodromo abbiamo visto parte delle rovine rimaste di Panamà Vieja, la Panama dei primi insediamenti spagnoli da queste parti. Rispetto a 43 anni fa è stata un po restaurata … ma appare ancora come un serie di muri caduti e mucchi di sassi! Una testimonianza storica,
L'altra Panama City
ma nulla più. Facciamo poi da qui una lunga camminata fino alla stazione del Metro di San Miguelito dove vediamo l'enorme cantiere della costruzione della Linea 2 del Metro, che secondo i piani dovrebbe entrare in servizio parzialmente ancora quest'anno. Poi con il Metrò, dopo aver ispezionato diversi grandi negozi, andiamo alla fermata '5 de Mayo' per cercare nelle vicinanze un 'zapatero' (calzolaio) per far riparare la maniglia della valigia di Maggie che si sta per spezzare.
Zapatero Peruano 
Nella zona del Casco Viejo troviamo un Peruano (Jerry o Guisalberto?) che porta una vistosa maglietta con la scritta Colombia che ci ripara alla sua maniera
con molta colla e filo la maniglia in plastica che si era spezzata in due. Il lavoro sembra ben fatto, ma la plastica della maniglia da dei preoccupanti segni di vecchiaia. Vedremo se, almeno provvisoriamente, tiene fino alla fine del viaggio. Questa sera ceniamo in un ristorante cinese per poi rientrare all'hotel e passare l'ultima notte a Ciudad de Panamà.

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