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24-27.12.2108: Hotel Paraiso, San Fernando, Ernesto Cardenal, Solentiname

Vista dalla nostra camera
Ci svegliamo presto con le prime luci dell'alba e con i cinguettii degli uccelli che svolazzano da un albero all'altro. La colazione ci viene servita sul terrazzo appena sotto la nostra abitazione. Siamo trattati come dei Rè visto che siamo gli unici clienti. Una famiglia di Svizzeri è partita il giorno prima del nostro arrivo qui. Laureano ci intrattiene con noi raccontandoci cosa possiamo vedere e fare nei prossimi giorni. Poi ci accompagna con il figlio Laureanito nella vicina Casa de los Artesanos dove sono esposti in vendita gli oggetti prodotti dalle famiglie dell'isola.
Laureanito con i 'pajaritos'
Sono dipinti variopinti con soggetti e colori tipici della regione e figure intagliate in legno di balsa e colorate dalle donne del luogo. Sono molto carini i “pajaritos” uccellini variopinti e data la loro leggerezza nel peso e nel costo ne comperiamo 6 da portare a casa per poi regalare ai bambini. L'interessante è che ogni opera ha un codice di modo che il ricavato va alla persona o famiglia che lo ha prodotto. Poi passo quasi tutto il resto della giornata nell'amava a leggere e preparare le fotografie per il presente Blog. Ha fatto bello tutto il giorno, ma proprio ora
mentre sto scrivendo questo testo seduto nell'amaca si è scatenato una nubifragio tropicale con scrosci breve ma di intensità notevole .. tanto che devo rifugiarmi in camera. Come ci aveva avvertito Laureano qui, malgrado siamo nella stagione secca può piovere in ogni momento. Solo nei mesi di marzo e aprile il tempo è stabile e fa molto caldo, tanto che certe piante e alberi lasciano cadere tutto il fogliame. All'incontrario che da noi qui le foglie cadono, non per il freddo, ma per il caldo. Oggi è la vigilia di Natale per la quale ricorrenza qui cena tutta la famiglia di
Laureano nel tavolo vicino al nostro. Finalmente abbiamo un po' di compagnia. Veniamo serviti, come tutte le sere dalla cuoca Dora e da Maria Elèna.  La cena famigliare è però un incontro veloce, appena finita si salutano e rientrano a casa. Da come ci dirà Laureano il Natale qui sulle isole non è una festa molto celebrata; e difatti non vediamo ne un albero di Natale ne un presepio e nemmeno lampeggianti ornamenti natalizi come visti in altre parti.
 

Secondo giorno: Natale con giro guidato alle isole e omaggio a Ernesto Cardenal
Anche stamattina siamo svegliati dal cinguettio degli uccelli che vanno e vengono dal grande albero tra noi e la riva del Lago. Su questo albero Laureano ci disse ieri di aver contato in un solo giorno 40 specie diverse di uccelli. L'albero che fiorisce con dei fiori bianche che poi diventano come dei batuffoli di ovatta è come una calamita per gli uccelli sia piccoli come i colibrì sia per i grandi rapaci che qui sono presenti durante le loro migrazioni. La zona del sud del Lago Cocibolca (o di Nicaragua), con le estesi paludi, è uno dei posti più frequentati dagli uccelli migratori che  
Cueva del Duende con le iscrizioni
persino dall'Alaska vanno in Sudamerica. Come convenuto ieri alle 8.30 dopo la colazione partiamo in barca con la guida Nestor e un barcaiolo per fare il Tour delle isole e visitare Mancarron, dove visse e operò Ernesto, come qui chiamano amichevolmente Padre Ernesto Cardenal di cui scriverò più avanti. La giornata è splendida quando partiamo dal molo davanti all'hotel per dirigerci verso l'isola La Venada costeggiando prima l'isola di San Fernando dove siamo noi. Sul percorso, che facciamo molto lentamente, Nestor con il suo binocolo e la guida ci indica dove e coas guardare. Vediamo
Pescatori all'opera
uccelli acquatici grandi come gli Ibis, le Garze bianche e i cormorani, ma anche rapaci e molti uccellini colorati che vivono sulla riva e nel bosco. La vegetazione è molto esuberante con enormi alberi in parte sovraccarichi di tante piante parassite che vi crescono sopra. Nestor ci racconta intanto che navighiamo anche la storia e le stranezze di questa regione; come per esempio dei pesci di mare, fra i quali un tipo di squalo, che salgono il Rio san Juan e si adattano all'acqua dolce di questo lago. Dopo l'isola di Venado andiamo a visitare in una piccola insenatura una grotta (la Cueva del Duende) dove possiamo
Iguana al sole
vedere all'entrata dei geroglifici intagliati nella pietra. Ne vedremo poi altri sul suolo di una piccolissima isola poco distante. Sono i segni lasciati dalle popolazioni indigene, come i Nahautl provenienti dal Messico e che vissero qui molto prima dell'arrivo dei 'conquistadores' spagnoli. In giro continua poi costeggiando altre piccole isole fino a quella di Mancarron, la più grande e più popolata dell'arcipelago. Arriviamo qui in un posto, per me mistico e da tanto atteso, quello dove visse Ernesto Cardenal. Ma che era costui? Ernesto Cardenal arrivò nel 1966 qui da giovane prete proponendo una chiesa
Padre Ernesto Cardenal
comunitaria e sociale (de eqiudad social) di contenuti cristiani rivoluzionari, quello che più tardi sarà chiamata la 'teologia della liberazione' (in se la chiesa dei poveri e oppressi) che ebbe molto seguito nei vari paesi dell'America Latina. Cardenal con l'aiuto della popolazione locale costruì la 'Iglesia Campesina', molto semplice e senza nessun segno di 'esuberanza', ma adornata con l'arte dagli stessi abitanti contadini e pescatori. Qui si celebrava la 'misa campesina' che non fu mai ben vista dalle autorità ecclesiastiche superiori, in particolare dal Vaticano. Dove a qui tempi regnava un certo Cardinale Ratzinger, allora massimo responsabile per la Dottrina della fede. Fu ai tempi facile dichiarare la “teologia della liberazione” come comunista, rivoluzionaria, e peggio ancora! Durante la rivolta che portò il
La iglesia campesina di Mancarron
Nicaragua alla liberazione della dittatura della famiglia dei Somoza, Padre Cardenal prese posizione attiva per il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), vedi:  
Tutto questo non piacque alle autorità ecclesiastiche superiori. Durante una famosa visita in Nicaragua nel 1983 il papa Giovanni Paolo II, il Papa Polacco, lo invitò pubblicamente a dimettersi: essendosi rifiutato, fu sospeso 'a divinis' e messo a tacere, così come molti altri in Brasile (Leonardo Boff, Frei Betto, Elder Camara ecc) e in Colombia (Camilo Torres, Rafael Avila). Ernesto Cardenal continuò però ancora per vari anni la sua
attività 'dissacrata' alle Solentiname. Sul caso vedi: Il Papa e la scomunica di Cardenal

Davanti alla biblioteca
 Col tempo per mancanza di mezzi dovette cedere e con gli anni si distanzio, per varie ragioni, anche dal Governo Sandinista di Daniel Ortega. Popolare fu la sua posizione contraria alla costruzione del canale  'interoceanico' del Nicaragua da lui dichiarato “una monstruosidad'. Il canale che collegherebbe i due Oceani, in parallelo al canale di Panama, passando attraverso il Rio San Juan e il Lago Cocibolca, (il Lago del Nicaragua), passando quindi a poca distanza dalle Isole Solentiname. Oltre alla sua vita religiosa Cardenal ha scritto molte poesie e pubblicato vari saggi, ed è da molti considerato, dopo Pablo Neruda, il poeta più letto 'de Hispanoamerica'. Oggi Ernesto Cardenal ha 93 anni e vive lontano dalle sue Solentiname, ma e come ci dicono qui, il suo spirito è sempre presente.
Monumento ai caduti dell'FSLA
Ne abbiamo una testimonianza visitando qui , prima la biblioteca dove trovo e sfoglio emozionato diversi libri di Ernesto Cardenal", e poi la semplice e umile chiesetta da dove ebbe inizio tutto quanto innanzi raccontato. Per maggiori info su Ernesto Cardenal, vedi: Wikipedia Ernesto Cardenal
Noi facciamo poi anche un giro del villaggio e ci fermiamo al Hostal koala per comperare degli oggetti di artesania locale. Alla domanda perché un nome così strano al loro hotel , la

Scimmia urlatrice
signora ci dice che dato dal fatto che la figlia ha sposato un australiano e vive ora a Perth. Ci dice anche che molto contenta che venerdì prossimo la figlia sarà qui in visita con tutta la famiglia. Al centro di Mancarron visitiamo per finire il monumento ai caduti durante la rivoluzione sandinista , fra i quali come ci dice Nestor , vi anche il padre di Laureano , il gestore del hotel dove siamo ospitati . Facciamo poi ritorno in barca visitando l'isola  "el padre" dove abbiamo la fortuna di vedere una scimmia della testa nera (scimmia urlatrice) , stranamente da sola per un animale di gruppo. Nestor ci dice che probabilmente è stata scacciata dal gruppo. Poi soddisfatti da tutte queste emozioni ed esperienze rientriamo all'hotel Paradiso per la cena ed il meritato riposo.

Terzo giorno: visita dei dintorni
Fatto un giro di ispezione a piedi per ca ore sulla parte percorribile del lungolago ci viene sconsigliato di inoltrarci verso l interno dell" "isola dato che il " "sendero no esta preparado niente male su questo percorso vediamo e fotografiamo talmente tanti volatili" , "farfalle fiori e paesaggi che ci bastano per tutta la giornata la foto del giorno quella di un enorme avvoltoio della testa rossa che vediamo a terra non lontano di metri da noi. Rientrati all'hotel mi dedico alla lettura nella comoda amaca dell'interessante storia di Joseìto Fernandèz il compositore della
tanto famosa canzone cubana Guajira Guantanamera. Dalla lettura vengo a sapere che, contrariamente a quanto pensavo, Fernadez è nato a La Habana e che nella sua vita non è mai stato Guantanamo. Altro particolare è che la versione mondialmente più conosciuta della Guajira Guantanamera è dell'americano Peter Seeger che trasse le parole da 'los poemas sencillos' di Josè Martì, poeta, eroe e martire della prima rivoluzione cubana, quella contro la Spagna. Nel pomeriggio, mentre riposo nell'amaca, d'un minuto all'altro assistiamo ad una vera e propria invasione di formiche. Laureano subito da noi allarmato ci dice che sono 'hormiga guerrera' sono migratorie e possono arrivare in breve tempo ,, dove passano sterminano o fanno scappare qualsiasi insetto, anche molto più grande di loro come ragni, cavallette o scorpioni. Poi come arrivano, passano e scompaiono, lasciando in giro una moltitudine di insetti morti o morenti, così che dopo di loro arrivano gli uccelli a mangiarseli. La nostra paura iniziale è così infondata, dopo neanche mezzora è tutto tranquillo e comi ci dice Laureano .. anche tutto pulito!

Quarto giorno: relax totale
Frutto del Cacao
Su di oggi c'è poco da scrivere, la giornata e splendida, la prima qui senza una goccia di pioggia. Noi passiamo l'intero giorno attorno alla camera cercando il posto più fresco per leggere o scrivere il testo per il presente Blog. Dopo la colazione con Laureano ci accordiamo sulla nostra partenza di domani mattina per ritornare a San Carlos e da li andare per un paio di giorni al Castillo sul Rio San Juan. Da quando siamo qui abbiamo adottato la regola di mangiare solo la colazione, che qui con frutta, omelette, toast con confettura e 'gallo pinto' è molto abbondante e la sera , verso le sette la cena. Cena che, anch'essa sempre abbondante, possiamo variare fra pesce, pollo, maiale e pasta con vegetali. Durante il pomeriggio ho aiutato Laureano e Nestor a cercare un guasto nell'impianto elettrico delle abitazioni. Qui hanno due
El Buitre, l'avvoltoio
impianti fotovoltaici uno che funziona per l'hotel e l'altro più grande per la comunità, che ora è purtroppo in panne per un guasto all'inverter. Dopo un'ora di ricerca con i rudimentali strumenti a disposizione riusciamo a identificare il guasto in un cortocircuito nel cavo di alimentazione secondaria. Laureano ci dice che l'impianto principale fa oramai dieci anni, l'inverter è guasto e le batterie sono esaurite. Richiederebbe un investimento di 10-15'000 US$, soldi che purtroppo la comunità
Ultimo tramonto 'dal Paradiso'
Pianta 'geometrica'

attualmente non ha. Passiamo poi il resto della serata contemplando il tramonto rinfrescati da una birra Toña la 'cerveza de Nicaragua'.

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