

Quindi puntuale alle 9, il bus quasi pieno, parte per il vulcano che raggiungiamo dopo 40 minuti di comoda strada asfaltata. Il tempo è splendido, con solo qualche nube sulle montagne lontane. Arrivati all'entrata del parco nazionale paghiamo i 20 US$ di accesso e ci incamminiamo verso la zona del cratere del vulcano che con i sui 3450 m/slm conta fra i potenzialmente più pericolosi della regione. L'ultima eruzione fu però nel 1965 .. quindi per ora è tranquillo. Prima vediamo la grande distesa di polvere e sabbia lasciata dall'ultima eruzione, poi i due crateri, uno con un lago
verde mentre l'altro, il più piccolo è secco.
Per info sull'Irazù vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Irazú

La vasta Piazza principale, con l'interno della rovina della cattedrale di Santiago distrutta dal terremoto del 1910, e oggi adibita a parco pubblico ornata per le feste natalizie, sono oggi che è domenica molto animate. Noi ci rifugiamo in un ristorante al secondo piano con vista sulla piazza per un buon pranzo a base di Cevice (pesce crudo marinato nel succo di limone). Il rumore del traffico aggiunto a quello della musica del locale sono al limite della sopportazione. Ma questo a è purtroppo un po' la norma da queste parti.
In particolare certe moto circolano senza marmitte emettendo un rumore intensissimo. Dalla piazza, mentre lentamente si fa sera, ritorniamo al nostro alloggio. Qui riconosciamo una giovane tutta vestita di bianco che avevamo già vista oggi sul bus. E' Marina, una giovane simpatica Russa di Vladivostock, che vive da un anno e mezzo in Costarica, parla oltre al russo, l'inglese, lo spagnolo anche il cinese ed un o il giapponese. Andiamo poi assieme a lei a cena al vicino ristorante La esquina. Ottima ed abbondante la cena a base di pesce e frutti di mare; salta un po all'occhio la proposta del “capuchino” che si legge sull'insegna principale del ristorante.
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Capuchino?? |
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La piazza principale |
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Rovine della cattedrale di Santiago |
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